sabato 9 ottobre 2010

giorno 4 | riscaldamento


Oggi ho il cruccio del riscaldamento: a pavimento, termosifoni, stufa a legna, stufa a pellet... Ci sono tante di quelle possibilità che serve un ingegnere per saltarci fuori.

Le questioni per me sono alcune:
  • non voglio spendere tantissimo per montare quello che serve
  • voglio risparmiare durante gli anni
  • mi piace l'idea della stufa (a legna o pellet) in casa come quella che ancora d'inverno c'è nel salotto di mia nonna.
Oggi, mentre ero in giro per i festeggiamenti di San Donnino a Fidenza, in uno stand mi sono informata sulle stufe a pellet che erano esposte ed ho appreso che:
  • la potenza delle stufe è comparabile a quella delle macchine e quindi una stufa più potente che continua ad andare tutto il giorno al minimo consuma meno di una Panda 1200 (o stufa meno potente che dir si voglia) che va solo per qualche ora.
  • secondo: ragazza, il design è il design, si paga con gli zeri.
A cena son stata da mio zio che è idraulico e mi ha spiegato come funziona il riscaldamento a pavimento: "ci sono delle soluzioni SLIM spesse 2 cm che si montano a secco" mi ha detto... ho annuito con la testa.
Qui c'è spiegato tutto abbastanza bene.

Nel sito ho trovato questa nota storica.
L'idea di riscaldare gli ambienti dal basso (IPOCAUSTUM tr. arde da sotto) risale agli antichi romani che misero a punto una raffinata tecnica costruttiva composta da un pavimento rialzato ed intercapedini murarie perimetrali nelle quali circolava l'aria calda prodotta da un focolare posto nei locali inferiori dell'edificio. Tornando a tempi più recenti una delle prime applicazioni moderne di questo principio lo troviamo nella cattedrale di Lodi, restaurata nel 1965, per la quale l'ing. Franco Palmizi ha progettato un sistema di serpentine di rame annegate nella pavimentazione.
Sul piatto della bilancia quindi i romani e la mia nonna.

Ovvio, vince la nonna.

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