venerdì 29 ottobre 2010

giorno 24 | riflessione sugli sprechi


DIETISTI CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI
LE PATTUMIERE ITALIANE? PIENE DI CIBO BUONO

(9Colonne) -
Nell’immondizia di ogni italiano piovono ogni anno 27 chili di cibo ancora consumabile con uno spreco di circa 585 euro a famiglia. Arrivano oggi, giornata europea contro lo spreco alimentare, i dati dell’Adoc (Associazione Difesa Consumatori) secondo cui nelle discariche finiscono quotidianamente 4 mila tonnellate di alimenti freschi: latte, uova, formaggi e yogurt (39%), pane e pasta (15%), carne (18%), frutta e verdura (12%). Senza contare che questi dati non comprendono il “buco nero” dello spreco delle grandi mense aziendali, ospedaliere e scolastiche, dei buffet luculliani dei grandi alberghi o dei villaggi turistici ‘all inclusive’. A lanciare un nuovo allarme, in occasione della conferenza Europea di Bruxelles che si svolge oggi al Parlamento Europeo organizzata da LastMinuteMarket, è l’Andid (Associazione Nazionale Dietisti), che ben conosce queste situazioni e che aggiunge 10 regole facili da seguire per tutti, fondamentali per evitare inutili stragi di cibo e approfittarne per seguire una alimentazione corretta. Eccole: seguire una dieta varia e bilanciata; mantenere sempre un atteggiamento sobrio negli acquisti; preferire cibi di origine vegetale, di stagione e prodotti localmente; preferire l’acquisto di cibi freschi e minimamente processati, a filiera corta o direttamente dal produttore; preferire l’acqua del rubinetto; privilegiare l’acquisto di prodotti alimentari con minori quantità di imballaggio (o con imballaggio in materiale riciclato munito di eco etichettatura, e certificati a basso impatto ambientale); non lasciarsi ingannare dalle campagne di marketing che invitano ad acquistare sottocosto cibi in quantità superiore a quelle che poi verranno effettivamente consumate; fare la spesa seguendo minuziosamente la lista degli acquisti preparata a casa; affinare la propria capacità di recuperare gli avanzi della tavola trasformandoli in nuovi gustosi piatti; fare attenzione alla preparazione, conservazione dei cibi e al loro adeguato smaltimento. “Di fronte a questi dati vogliamo lanciare un messaggio forte – spiega Giovanna Cecchetto, presidente Andid, l’Associazione nazionale dietisti – invitando gli italiani a considerare il ‘non sprecare’ come una regola ‘etica’, di principio, a non sciupare cose tangibili, come il cibo, e beni più immateriali, come il tempo e la salute, ma bensì ad imparare ad acquisire un atteggiamento di cura verso il cibo stesso e il suo acquisto. Solo apparentemente, infatti, il consumo si esaurisce al momento dell’acquisto. Dietro vi è un concetto di responsabilità individuale e collettiva, di equilibri ecosistemici e geosociali, che spaziano dalla decisione di scegliere e comprare quel determinato prodotto fino alla modalità di consumo e di smaltimento dei rifiuti adottata”.

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